Museo PAC – Arte Contemporanea
Candelara: Museo PAC Arte Contemporanea
La proposta culturale di Candelara si espande: oltre alla chiesa tardo-gotica e alla Sala del Capitano, che custodisce il meccanismo ancora in funzione di un orologio del XVIII secolo (trasformata da cinque anni in una location per mostre d’arte contemporanea), i visitatori di Candelara potranno esplorare il “PAC Museo Arte Tessile, Ricamo, Taglio e Cucito”. Questo museo è situato al piano terra della sede dell’associazione “Pie Artigiane Cristiane”. Questa comunità di suore laiche è stata costituita nel 1928 nel vicino borgo di Novilara dal parroco, monsignor Terenzio Cecchini, insieme a due giovani parrocchiane, Elvira Bartolucci e Annetta Talevi.
Il Museo PAC (Progetto Arte Contemporanea) di Candelara rappresenta una pietra miliare nel panorama culturale locale. Fondato nel 1942 grazie all’iniziativa di monsignor Elio Franca e sostenuto da monsignor Nicola Alegi, il museo è diventato un punto di riferimento per le mostre di arte contemporanea. La professoressa Egizia Bazzicaluppi Bargossi, benefattrice dell’iniziativa, ha lasciato un’importante eredità artistica, ora esposta nel museo.
Attualmente, il Pio Sodalizio continua a operare nella sede principale di Novilara, con tre membri rimasti della comunità. L’obiettivo iniziale del Pio Sodalizio era fornire alle giovani delle parrocchie di Candelara e Novilara una formazione professionale, evitando loro di doversi trasferire in città per trovare lavoro. All’epoca, la città era considerata un ambiente insidioso, e le scuole parrocchiali offrivano alle ragazze la possibilità di rimanere vicino alle loro famiglie.
Le ex-studentesse di questa istituzione hanno sottolineato l’importanza vitale della scuola, che offriva loro l’opportunità di apprendere un mestiere, preparare il proprio corredo e iniziare con un contratto di apprendistato, evolvendo successivamente in una carriera stabile che garantisce loro una pensione oggi. Le ragazze avevano la possibilità di scegliere tra tre percorsi: tessitura, ricamo o taglio e cucito. Dal 2012, la Pro Loco di Candelara ha avviato una ricerca dettagliata su questa esperienza formativa. Nei mesi di novembre e dicembre del 2014, è riuscita a riaprire temporaneamente al pubblico i locali dell’ex laboratorio di tessitura di Candelara, che, nonostante sia stato chiuso per due decenni, è rimasto conservato perfettamente. Nel 2015, è stato siglato un accordo biennale tra la Pro Loco e il Pio Sodalizio per la gestione dell’ex laboratorio di Candelara.
La divisione dedicata alle arti tessili
Nell’area dedicata alle arti tessili tutto è rimasto come un tempo: nella stanza si trovano sei telai per la creazione di coperte e tappeti di lana, oltre a un telaio storico utilizzato per lavorare filati di canapa, cotone, lino e lana, caratteristico del laboratorio di Novilara. Gli orditi sono già montati sui telai, pronti per essere intrecciati. Le donne di Candelara, depositarie di questa antica maestria, potrebbero riprendere la produzione di nuovi articoli, poiché i modelli sono stati preservati e catalogati (circa 1.000 schede) per essere mostrati ai clienti. Nel deposito si trovano balle di lana di vari colori, pronte per essere cardate.
Sfortunatamente, la sezione dedicata al ricamo, taglio e cucito è stata smantellata. Tuttavia, è stata ricostruita utilizzando due macchine da cucire industriali originali e una macchina a pedale antica. In esposizione ci sono alcuni manufatti, schemi e disegni ornamentali. Per il taglio e cucito veniva utilizzato il metodo “Fides“. All’interno si trova una variegata collezione di bottoni, rocchetti di filo, matasse di lana, e forbici di varie dimensioni e forme che illustrano l’abilità artigianale del laboratorio. Le pareti sono decorate con immagini sacre e fotografie dei pontefici, a testimonianza della gestione religiosa del luogo. Inoltre, sono presenti numerosi diplomi e medaglie ottenuti per la qualità dei manufatti prodotti. Le fondatrici del sodalizio si erano formate professionalmente presso un istituto religioso a Bellinzona, in Svizzera.
Un angolo speciale è riservato alla versatile professoressa di calligrafia e mecenate Egizia Bazzicaluppi, la mente creativa dietro l’opera: i motivi decorativi dei manufatti prodotti sono opera sua. Il motivo tradizionale del sodalizio presenta grandi fiori; c’è anche una vasta gamma di motivi informali e astratti. In esposizione si possono ammirare alcuni dei suoi dipinti (era una pittrice prolifica), disegni a china, progetti architettonici, ceramiche e merletti.
È stata l’autentica promotrice del laboratorio, facendo conoscere i suoi prodotti in tutta Italia e oltre, con ordini arrivati persino dal Giappone. Donna di immensa cultura e raffinatezza, i suoi vestiti sono stati conservati negli armadi, e ora alcuni dei suoi eleganti abiti sono in mostra, con camicette ornate da delicati ricami. Naturalmente, non possono mancare i particolari cappelli, borse e ombrelli, accessori imprescindibili per una figura inconfondibile come Egizia. Il Museo si arricchisce con una collezione di fotografie d’epoca che documentano la vita lavorativa e sociale delle giovani, oltre a una postazione multimediale dove è possibile visionare un DVD sulla storia del laboratorio, realizzato dal giovane regista Adriano Razzi, e un archivio digitale con i disegni e le immagini delle ragazze che hanno contribuito alla storia di questo “Pio Sodalizio“.